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Scoperto vicino Roma un sito romano dimenticato con resti straordinari: è la nuova Ercolano

Antica RomaUna scoperta dall'antichità - (saremar.it)

Svelato il Santuario della Dea Fortuna Primigenia: un viaggio tra archeologia, storia romana e tesori artistici unici

La vicinanza a Roma rende agevole raggiungere questo borgo, che offre anche un’accoglienza calorosa e la possibilità di assaporare la tradizione enogastronomica locale, in un contesto di natura rigogliosa e panorami mozzafiato. Custodisce quindi un patrimonio archeologico e culturale di eccezionale valore, una testimonianza di quanto la storia antica possa ancora oggi parlare al presente con voce chiara e affascinante.

A pochi chilometri dalla capitale italiana si nasconde un gioiello archeologico di inestimabile valore, che è rimasto celato per oltre duemila anni: il Santuario della Dea Fortuna Primigenia, uno straordinario viaggio nel passato della civiltà romana.

Il borgo che custodisce uno dei templi più antichi vicino a Roma

Situata a circa 35 chilometri da Roma, la città di Palestrina (antica Praeneste) si erge sulle pendici del monte Ginestro, nelle colline Prenestine, a un’altitudine di 450 metri sul livello del mare. Con una popolazione di poco più di 22.000 abitanti, questo comune della città metropolitana di Roma Capitale è noto soprattutto per ospitare il complesso monumentale del Santuario della Dea Fortuna Primigenia, uno dei più importanti e suggestivi esempi di architettura religiosa repubblicana romana.

Il santuario, costruito alla fine del II secolo a.C., rappresenta una straordinaria fusione di elementi architettonici di derivazione ellenistica e di tecnica romana del cemento. La sua struttura a terrazze monumentali, che si sviluppano su più livelli, era un luogo di culto e di oracoli dove i fedeli si recavano per chiedere auspici e predizioni, affidandosi alla figura della dea Fortuna, considerata garante del destino e della prosperità.

Il sito archeologico fu riportato alla luce in maniera drammatica durante la Seconda guerra mondiale: nel 1944, i bombardamenti distrussero gran parte del centro storico di Palestrina, ma proprio la devastazione permise di svelare la magnificenza delle terrazze ellenistiche del santuario, che erano state nascoste dalle costruzioni successive. Da allora, l’area è stata oggetto di estesi scavi e restauri, che hanno reso completamente accessibile il percorso attraverso questo monumento emblematico dell’antichità romana.

Scoperta vicino Roma

La scoperta vicino Roma – (saremar.it)

Sulla sommità del santuario si trova il Palazzo Colonna Barberini, che ospita il Museo Archeologico di Palestrina. Questo museo conserva reperti di grande valore storico e artistico, tra cui spicca il celebre Mosaico del Nilo, un’opera di eccezionale pregio che raffigura una mappa visiva dell’Egitto tolemaico e scene di vita quotidiana lungo il fiume Nilo, a testimonianza dei contatti culturali tra Roma e il mondo ellenistico-orientale.

L’antica Praeneste fu una città di primaria importanza nell’Italia centrale, con radici che risalgono all’VIII secolo a.C. Nel corso della sua storia, ebbe ruoli strategici e culturali di rilievo, tra cui una forte alleanza con la Lega Latina e una posizione chiave nei collegamenti tra la pianura laziale e l’Italia meridionale. La sua storia fu segnata da lotte e conquiste, come quella di Roma, che la sottomise dopo dure resistenze e che le concesse la cittadinanza romana nel 90 a.C.

Nel corso del I secolo d.C., Palestrina divenne anche un luogo di villeggiatura per l’imperatore Augusto, che apprezzava le sue bellezze naturali e la sua posizione panoramica. La città è nota inoltre per aver dato i natali a uno dei più grandi compositori della musica sacra rinascimentale, Giovanni Pierluigi da Palestrina, la cui figura rimane centrale nella storia della polifonia e della musica liturgica.

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