Nuovi controlli INPS sulle pensioni in arrivo nel 2026. Una lettera potrebbe richiedere un’azione precisa: ecco cosa sapere.
Con l’avvicinarsi del 2026, l‘INPS ha avviato una nuova fase di verifiche che riguarda una platea ben precisa di pensionati. Non si tratta di una novità assoluta, ma di un controllo periodico che torna ciclicamente e che, anche questa volta, rischia di cogliere impreparati molti destinatari.
La comunicazione arriva sotto forma di lettera ufficiale e ignorarla potrebbe avere effetti immediati sull’erogazione della pensione. L’obiettivo dichiarato è garantire che le prestazioni previdenziali vengano corrisposte esclusivamente a chi ne ha effettivamente diritto. Una procedura che punta a tutelare il sistema, ma che richiede attenzione e tempestività da parte di chi riceve la richiesta.
Perché l’INPS avvia i controlli sulle pensioni 2026
I controlli in partenza per il biennio 2026/2027 riguardano l’accertamento dell’esistenza in vita dei pensionati residenti all’estero. Si tratta di una verifica ordinaria, già adottata negli anni precedenti, necessaria per evitare pagamenti non dovuti dopo il decesso del beneficiario.
La gestione operativa dell’intera procedura è affidata a Citibank NA, l’istituto incaricato di curare i pagamenti delle pensioni INPS fuori dal territorio nazionale. Il sistema prevede una suddivisione dei pensionati in due gruppi, in base all’area geografica di residenza, così da rendere più ordinato l’invio delle comunicazioni e la raccolta delle risposte.
La prima fase dei controlli scatterà dal 20 marzo 2026 e interesserà i pensionati residenti nelle Americhe, in Asia, nell’Estremo Oriente, nei Paesi scandinavi, nell’Europa orientale e nelle aree limitrofe. Il termine per rispondere è fissato al 18 luglio 2026, con un margine di circa quattro mesi per completare la procedura.

Perché l’INPS avvia i controlli sulle pensioni 2026 – saremar.it
Per i pensionati residenti in altri Paesi, l’INPS fornirà istruzioni specifiche in una fase successiva. Non tutti, però, riceveranno la lettera: sono esclusi coloro per i quali esistono già scambi automatici di dati con enti previdenziali esteri o chi ha recentemente effettuato una riscossione in contanti verificata.
Nel plico inviato a domicilio sono contenuti il modulo di certificazione e una lettera esplicativa. Il documento deve essere compilato e firmato davanti a un testimone autorizzato nel Paese di residenza, come un funzionario consolare italiano o un’autorità locale abilitata. Una volta completato, il modulo va accompagnato da una copia di un documento di identità valido e spedito all’indirizzo indicato entro i termini previsti. In alternativa, in alcuni Paesi è possibile utilizzare procedure digitali tramite un portale dedicato o avvalersi dell’assistenza dei Patronati.
In assenza di certificazione entro la scadenza, la pensione di agosto 2026 potrà essere resa disponibile in contanti presso gli sportelli Western Union, dove l’identificazione personale completa automaticamente la verifica. Se però entro il 19 agosto 2026 non avviene né il ritiro né l’invio della documentazione, l’assegno verrà sospeso a partire dalla rata di settembre. Sono previste modalità dedicate per chi ha gravi problemi di salute o vive in strutture assistenziali, così da consentire comunque il completamento dell’accertamento.
Pensioni, partono i controlli dell'INPS sul 2026: cosa fare se ricevi questa lettera - saremar.it






