Molti microonde smettono di funzionare per un piccolo problema risolvibile. Ecco qual è, dove si trova e come sostituirlo.
Il forno a microonde, presente in milioni di cucine italiane, è diventato con il tempo un alleato insostituibile nella vita domestica. Riscalda, scongela, cuoce. Tutto in pochi minuti, con consumi ridotti. Eppure, proprio per quanto è usato, è anche tra gli elettrodomestici più trascurati nella manutenzione. Quando smette di funzionare, spesso si punta il dito su guasti complessi, schede bruciate, errori di sistema. Ma in molti casi il problema è ben più semplice: un piccolo componente interno, che pochi conoscono, può bloccare tutto. Ed è tra i responsabili più frequenti dei malfunzionamenti.
Si tratta di un foglio di mica, una sottile lastra posta solitamente sulla parete laterale del forno, spesso a destra. Il suo scopo è quello di proteggere il magnetron – il cuore pulsante del microonde – da schizzi di cibo, grassi e umidità. Ma quando questo foglio si rovina, si sporca o si brucia, iniziano i problemi. Il microonde può smettere di scaldare correttamente, può fare scintille, oppure emettere odori insoliti. E in quel momento, non serve cambiare tutto: basta sostituire quel piccolo filtro.
Cosa fa davvero il foglio di mica (e perché ignorarlo è un errore comune)
Nel cuore della struttura del microonde, il magnetron produce onde elettromagnetiche che riscaldano gli alimenti. Queste onde passano attraverso una piccola apertura, che viene protetta da un componente semitrasparente: il famoso foglio di mica. Questo materiale, appartenente alla famiglia dei fillosilicati, è resistente al calore e non conduce elettricità. Ma con l’uso continuo, accumula sporco, si impregna di grasso, assorbe schizzi e può persino annerirsi.

Perchè è un errore buttarle il forno a microonde se non funziona (www.saremar.it)
Quando ciò accade, la sua capacità di schermare e proteggere il magnetron viene meno. In molti casi il foglio si deforma, si brucia o si stacca parzialmente, lasciando esposta la cavità interna del forno. A quel punto, le onde possono riflettersi nel modo sbagliato, creando scintille o causando danni ben più seri. È un processo lento, ma inevitabile se non si effettua alcun controllo. Il rischio è che una semplice mancanza di manutenzione possa portare alla sostituzione completa dell’elettrodomestico.
Il foglio di mica non ha una durata universale. In alcune case resta integro per anni, in altre si rovina dopo pochi mesi. Tutto dipende da come viene usato il microonde, da cosa si cucina, da quanta cura si presta nel coprire i cibi o nel pulire l’interno. Un segnale evidente che qualcosa non va è la presenza di macchie scure, bruciature o graffi sul foglio. Se noti questi segnali, la sostituzione è urgente.
Come verificare se il foglio di mica è da cambiare (e perché conviene farlo)
Controllare lo stato del foglio di mica è un’operazione semplice. Non serve essere tecnici o esperti: basta aprire lo sportello del microonde, individuare la lastra laterale (spesso squadrata, opaca, incollata o avvitata) e osservarla attentamente. Se appare sporca, danneggiata o ha perso aderenza, è arrivato il momento di cambiarla. In molti casi è sufficiente rimuoverla delicatamente con le mani – anche se è sempre preferibile farlo con il microonde staccato dalla corrente – e sostituirla con un pezzo compatibile acquistabile online o nei negozi di ricambi per elettrodomestici.
Il prezzo è accessibile: spesso si parla di 5-10 euro a foglio. Alcuni produttori vendono kit universali da ritagliare su misura. In alternativa, ci si può affidare a un tecnico, soprattutto se si sospettano danni più estesi, come bruciature interne o problemi al magnetron. Ma nella maggior parte dei casi, l’intervento può essere fatto in autonomia.
Va chiarito che il foglio di mica non va pulito con acqua o detersivi, né grattato. Se è sporco, va semplicemente sostituito, perché pulirlo può danneggiarne la struttura e renderlo più fragile. E se l’odore che il microonde emette è strano, oppure se si notano piccole scintille durante l’uso, quello è spesso il primo campanello d’allarme.
Questa piccola accortezza può allungare notevolmente la vita del microonde e prevenire guasti più gravi. Non a caso, i tecnici specializzati la citano tra le prime verifiche da fare quando si segnala un malfunzionamento. Non serve attendere che il microonde si guasti del tutto: il controllo può essere fatto ogni 6-12 mesi, anche solo per precauzione.
Perchè non buttarlo in caso di mal funzionamento (www.saremar.it)






