La manovra di bilancio modifica le soglie per le famiglie: bonus anticipato, ISEE più basso e accesso facilitato a prestazioni sociali.
Nel 2026 cambiano le regole per il calcolo dell’ISEE familiare e la novità riguarda da vicino milioni di famiglie italiane. Il Governo, con un intervento inserito nella Manovra di Bilancio, ha modificato due parametri fondamentali: le scale di equivalenza e il bonus da 2.500 euro finora legato alla presenza di almeno tre figli. La nuova norma anticipa il beneficio già a partire dal secondo figlio, rendendo più favorevole la posizione ISEE e aumentando la possibilità di ottenere prestazioni sociali, contributi economici e agevolazioni locali.
Il cambiamento, pur tecnico, avrà effetti diretti sui bilanci familiari: l’indicatore che misura la situazione economica dei nuclei viene abbassato, non per effetto di una detrazione fiscale, ma perché il valore teorico del reddito calcolato scende grazie a nuovi moltiplicatori e a una deduzione fissa aggiuntiva. Il risultato è un maggiore accesso a sconti, bonus e misure a sostegno di genitori con figli, comprese le soglie per l’assegno unico universale, la mensa scolastica, le rette per nidi o università e gli sconti sulle bollette.
Come cambiano le scale ISEE e cosa significano per le famiglie con figli
Il primo intervento inserito nella legge di bilancio agisce sulle scale di equivalenza, ovvero sui valori con cui viene ponderato il reddito complessivo del nucleo in base alla sua composizione. Il sistema è stato rivisto con l’obiettivo dichiarato di agevolare i nuclei più numerosi, storicamente più esposti al rischio di esclusione dai benefici a causa di un ISEE troppo alto.
Con la nuova impostazione, il coefficiente aggiuntivo che riduce l’indicatore sale a 0,1 per due figli, 0,25 per tre, 0,40 per quattro e 0,55 per cinque o più. Significa che, a parità di entrate, il reddito equivalente risulterà più basso, consentendo di rientrare in soglie prima inaccessibili.

Come cambiano le scale ISEE e cosa significano per le famiglie con figli – saremar.it
Questa revisione tecnica non ha effetti diretti sullo stipendio, ma incide in modo significativo sul calcolo ISEE e sblocca l’accesso a numerosi strumenti del welfare. Il meccanismo non introduce una nuova misura, ma modifica la struttura su cui si basano molte prestazioni pubbliche. Già con due figli, il moltiplicatore riconosciuto fa abbassare il parametro, aumentando di fatto il potere d’acquisto della famiglia attraverso riduzioni, bonus o tariffe agevolate.
La scelta non è casuale: finora, il secondo figlio non incideva abbastanza sul valore finale dell’ISEE. Ora invece diventa centrale, perché attiva sia la nuova scala di equivalenza che il secondo intervento previsto dalla Manovra.
Il bonus da 2.500 euro scatta con il secondo figlio e cambia il profilo economico
Il secondo punto previsto dalla nuova norma riguarda una deduzione fissa di 2.500 euro dal reddito rilevante ai fini ISEE. Fino al 2025 questa possibilità era riservata solo alle famiglie con tre figli o più. Con l’ISEE 2026, il bonus viene anticipato al secondo figlio, aprendo l’accesso a una platea molto più ampia di nuclei.
Questo importo non viene erogato direttamente, né compare in busta paga: si tratta di una cifra che riduce il valore ISEE nel momento in cui viene calcolato. Un beneficio “strutturale”, quindi, che cambia il posizionamento economico della famiglia nel sistema delle soglie.
Il vantaggio è misurabile: più basso è l’ISEE, maggiori sono le somme erogate dall’assegno unico e più ampio è il ventaglio di misure locali che diventano accessibili, come sconti su bollette, trasporti, mense, bonus comunali e servizi scolastici.
È una risposta a una criticità segnalata da tempo: le famiglie con due figli erano spesso troppo “ricche” per accedere ai benefici, ma troppo caricate nei costi per non risentire dell’assenza di supporti. Ora, con il bonus applicabile già dal secondo figlio, si corregge una distorsione che penalizzava un’ampia fascia di famiglie.
L’intervento non cambia il principio dell’ISEE, che resta un indicatore complesso basato su redditi, patrimonio, composizione del nucleo e abitazione. Ma ne modifica in modo significativo il risultato finale, specie per chi ha figli minori e rispetta determinati requisiti. Le famiglie interessate non devono fare richiesta: l’applicazione sarà automatica a partire dalle dichiarazioni DSU presentate dal 1° gennaio 2026.
ISEE 2026, rivoluzione famiglia: ecco il bonus da 2.500€, i requisiti per ottenerlo - saremar.it






