Tra colline di gesso e uliveti secolari, conquista con storia millenaria, paesaggi unici, cucina tipica e tradizioni vive
Questo piccolo comune, con i suoi 7.182 abitanti aggiornati al settembre 2025, continua a preservare tradizioni millenarie e un paesaggio mozzafiato, tra colline di gesso e uliveti secolari, risultando una delle mete più affascinanti per chi cerca un’esperienza genuina e immersiva nella storia e nella natura. Scopriamone insieme ogni angolo.
Brisighella: storia, paesaggio e tradizioni millenarie
Il borgo di Brisighella, situato a 115 metri sul livello del mare e a ridosso dei primi rilievi dell’Appennino faentino, è noto per la sua conformazione singolare, dominata da tre colli simbolo del territorio: la Rocca Manfrediana, la Torre dell’Orologio e il Santuario del Monticino. Questi tre pinnacoli di selenite emergono dalla fitta rete di vicoli del centro storico, offrendo scorci incantevoli e un’atmosfera da cartolina.
La Rocca Manfrediana, costruita nel 1310 da Francesco Manfredi, signore di Faenza, rappresenta il cuore storico e difensivo di Brisighella. Nel corso dei secoli, la fortezza è stata ampliata e modificata, passando dal dominio dei Manfredi a quello di Cesare Borgia, poi ai Veneziani e infine allo Stato Pontificio. Oggi, dopo un accurato restauro che ha valorizzato le mura, i camminamenti e le torri cilindriche, la Rocca ospita il Museo l’Uomo e il Gesso, un percorso espositivo unico che racconta il rapporto millenario tra l’uomo e il minerale che caratterizza questo territorio, la Vena del Gesso Romagnola, patrimonio UNESCO.
Non meno suggestiva è la Torre dell’Orologio, ricostruita nell’Ottocento, che offre una vista panoramica imperdibile sui calanchi e sui tipici tetti del borgo. Il suo quadrante a sei ore è una curiosità storica che si aggiunge al fascino di questo monumento. Il Santuario del Monticino, eretto nel XVIII secolo e attualmente chiuso al pubblico, domina il terzo colle. La sua posizione regala un orizzonte ampio e silenzioso, particolarmente suggestivo all’alba.
Brisighella è anche sinonimo di tradizione agricola e gastronomica, grazie al suo olio extravergine di oliva DOP, proveniente dalla varietà locale “Nostrana di Brisighella”, la prima in Italia a ottenere questa denominazione nel 1996. L’olio, dal profilo aromatico erbaceo e dal gusto amaro-piccante equilibrato, è protagonista nelle cucine delle piccole osterie e dei ristoranti del borgo, accompagnando piatti tipici come cappelletti in brodo, passatelli e strozzapreti al ragù lento.

Alla scoperta di Brisighella – (saremar.it)
Il centro storico di Brisighella si visita comodamente a piedi, senza fretta, lasciandosi guidare dall’istinto tra vicoli che sprigionano profumi di olio nuovo e piadina calda. Tra le vie più celebri spicca la Via degli Asini, un portico sopraelevato medievale con archi suggestivi che filtrano la luce creando un’atmosfera da set cinematografico.
Oltre alla Rocca, il Museo Civico Giuseppe Ugonia offre una piccola ma preziosa collezione di arte grafica e litografie legate al territorio, mentre le Terme di Brisighella propongono un’esperienza di benessere con acque sulfuree e fanghi curativi, perfette per rigenerarsi.
L’area circostante è dominata dal Parco della Vena del Gesso Romagnola, dove si possono esplorare calanchi, grotte e sentieri immersi in un paesaggio unico. Tra i percorsi più apprezzati vi è la visita guidata alla Grotta Tanaccia, che permette di scoprire il patrimonio geologico e naturalistico di questa zona.
Raggiungere Brisighella è semplice: la linea ferroviaria Faentina collega Faenza a Firenze, con fermata a Brisighella a soli 10 minuti a piedi dal centro storico. In auto, si può uscire a Faenza dall’autostrada A14 e proseguire lungo la SP 302R verso Marradi, in un percorso panoramico tra uliveti e colline.
Un piccolo borgo incastonato tra le montagne - (saremar.it)






